In seguito alle segnalazioni pervenute dai nostri iscritti, UNARMA Associazione Sindacale Carabinieri interviene in merito alle recenti dichiarazioni rilasciate dal Comandante Generale Teo Luzi al Corriere della Sera, in cui ha espresso la necessità di una nuova legge per la cittadinanza, dichiarando che i figli di stranieri nati in Italia “sono italiani”.
“Pur riconoscendo il diritto del Generale di esprimere opinioni personali, speriamo che tali affermazioni siano state fatte a titolo personale e non in rappresentanza ufficiale dell’Arma. La questione della cittadinanza è un tema di grande rilevanza sociale e politica, e riteniamo che debba essere affrontata con la massima cautela e attenzione alle sensibilità dei cittadini e degli operatori della sicurezza.
In particolare, appare inoltre poco opportuna la menzione del “clima di litigiosità” nel paese , soprattutto considerando che lo stesso Generale Luzi ha contribuito all’approvazione di norme sempre più restrittive e restringenti nei confronti dei sindacati, militati (APCSM) limitando il dialogo e la possibilità di rappresentare pienamente il personale militare. Riteniamo che sia fondamentale promuovere una reale integrazione basata su misure concrete, ma senza trascurare l’importanza di garantire condizioni lavorative e professionali adeguate per i Carabinieri che operano quotidianamente in contesti difficili e questo lo si fa con l’apporto delle APCSM.
UNARMA continuerà a monitorare la situazione e a tutelare i diritti e la dignità dei propri iscritti, auspicando che il dibattito politico e sociale su temi così delicati venga affrontato con equilibrio e rispetto per tutte le parti coinvolte”-così in una nota Antonio Nicolosi segretario generale di
UNARMA Associazione Sindacale Carabinieri