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UNARMA RICHIESTA DI FLESSIBILITÀ DELL’ORARIO DI LAVORO PER MANSIONI D’UFFICIO

da | Lug 13, 2024 | News | 0 commenti

AL MINISTRO DELLA DIFESA

AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

OGGETTO: FLESSIBILITA’ DELL’ORARIO DI LAVORO PER MANSIONI D’UFFICIO. INTERVENTO A TITOLO COLLABORATIVO. ANALISI E RICHIESTE

Il Benessere Organizzativo è un concetto scientifico che permette di avviare processi di sviluppo nelle organizzazioni complesse, promuovendo il commitment. Il senso di appartenenza incide sostanzialmente sui risultati delle organizzazioni. Il B.O. è sostenuto da normative e riferimenti nazionali e internazionali. L’OSHA (Agenzia Europea Salute e Sicurezza del Lavoro) definisce il Benessere Organizzativo come un “concetto di sintesi che caratterizza la qualità della vita lavorativa, compresi gli aspetti di salute e sicurezza del lavoro; può essere il maggior fattore”. La salvaguardia del diritto all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare in tutti gli Stati membri, è una misura attuativa del B.O, e in questo ambito la Commissione europea ha emanato varie direttive, come la n. 1158/2019 che prevede standard minimi di flessibilità oraria a cui gli Stati membri devono adeguarsi.

Come noto, il comma 7 dell’articolo 10 del Decreto del Presidente della Repubblica 16 marzo 1999, n. 255, prevede la possibilità per l’Amministrazione di articolare l’orario settimanale con criteri di flessibilità. Segredifesa, con la Direttiva ed. 2021, ha demandato allo SMD o al rispettivo SM di F.A. l’emanazione delle disposizioni volte a regolamentare le modalità di articolazione flessibile dell’orario. L’orario di servizio per gli Organismi di Forza Armata può essere dunque articolato con criteri di flessibilità da attuarsi in fasce temporali entro le quali è consentito l’inizio (07:00-09:00) e il termine (15:30-17:30) delle prestazioni lavorative giornaliere, ferme restando la durata complessiva dell’orario di lavoro settimanale e le disposizioni inerenti all’intervallo per la consumazione del pasto. Rilevato tra l’altro che i militari che operano, con mansioni d’ufficio, in grandi centri urbani (e non solo) sono nella stragrande maggioranza dei casi pendolari, stanti le conclamate difficoltà nel reperire idonee soluzioni alloggiative. Per questa ragione, molti militari si vedono costretti, anche per ragioni di bilancio familiare, a raggiungere la sede si servizio utilizzando i mezzi pubblici, che non sempre rispettano orari che consentono l’esatta corrispondenza con gli quelli di servizio: costoro infatti giungono presso il proprio Reparto o con molto anticipo ovvero con qualche minuto di ritardo, circostanza questa che richiede continue giustificazioni e disservizi al Comando Stesso.

Altre Istituzioni, al fine di risolvere detta problematica, hanno adottato il c.d. “orario flessibile”, in modo tale da garantire la massima efficienza del personale ed il suo benessere. Da ultimo, anche l’Esercito Italiano, con la direttiva nr. 8002 “Direttiva sull’istituto dello straordinario e compensi connessi all’orario di lavoro” ed. 2024, è andato in questa direzione. Nel mondo lavorativo privato, la flessibilità è la base per essere competitivi e produttivi. L’introduzione di questo istituto, oltre a non aver alcun costo per l’Amministrazione, sarebbe un grande passo in avanti nella politica di benessere del personale che l’Arma persegue da sempre.

Per queste ragioni, questa Segreteria richiede che venga valutata la possibilità di adottare il c.d. “orario flessibile” per tutto il personale impiegato in mansioni d’ufficio (potendo essere svolto il proprio lavoro senza eccessivi limiti temporali), rimettendo ad una istanza del personale interessato la possibilità di richiedere di essere impiegato nelle fasce orario che andranno ad essere determinate.

LA SEGRETERIA NAZIONALE