AL SIG. MINISTRO DELLA DIFESA
AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
OGGETTO: Comunicazione ai sensi dell’art. 18bis della Legge 07/08/1990 nr. 241. Malessere del personale presso il 10° Reggimento Carabinieri Campania, Corso di abilitazione per istruttori di ordine pubblico.
Questa associazione ha lo scopo di favorire la promozione, la cura e la tutela del benessere del personale, interconnesso quest’ultimo nella sua accezione più ampia e normativamente orientata al benessere organizzativo, che si intende comunemente la capacità dell’organizzazione di garantire benessere fisico, psicologico e sociale di tutti i propri militari; ciò, a titolo meramente collaborativo e al primario scopo di mettere a conoscenza Codesta amministrazione, anche, per poterle consentirle di esercitare il diritto di garantire la necessaria cornice di sicurezza, afferente la salute psichica a tutto il personale dipendente a seguito di un ennesima segnalazione.
Con rammarico, comunica quanto appreso sommariamente descritto:
attese le diverse segnalazioni pervenute a questa associazione sindacale Carabinieri, sembrerebbe che vi sia un mancato rispetto dei precetti normativi (benessere psicofisico del personale), in riferimento alla mancata programmazione delle licenze e dei riposi, soprattutto nei confronti dei Carabinieri in F.V.; inoltre c’è stato segnalato un massivo impiego del personale in molteplici distaccamenti di ordine pubblico con pernotto, tale da raggiungere il numerico di 25 giornate lavorative in un mese. Tale sacrificio chiesto al personale risulta essere lesivo, sia per le proprie famiglie, le quali vengono private della figura coniugale e genitoriale per lunghi periodi, che ad un mancato riposo psicofisico, il quale è sicuramente lesivo per l’integrità fisica, tra l’altro richiesta per il normale svolgimento del servizio. Nello specifico meglio descritte le principali problematiche rappresentate:
programmazione delle licenze e dei riposi. Pur consapevoli della tipologia e dell’imprevedibilità dei servizi di cui la linea mobile è quotidianamente oberata, ci si trova spesso e volentieri a subire uno sbilanciamento tra quelle che sono le esigenze del servizio e le innumerevoli esigenze a cui ognuno deve far fronte nell’ambito familiare e personale; nello specifico si sono raccolte lamentele in merito:
– alla mancata concessione di riposi programmati;
– cancellazione dei riposi programmati – all’ultimo momento e talvolta senza preavviso e senza remunerazione prevista.
Ulteriore argomento della presente, è il “corso di abilitazione per istruttori di ordine pubblico”; PARE, che la 1a Brigata Mobile, avesse interpellato PER LE VIE BREVI, i vari Comandi di Reggimento e di Battaglione, al fine di interessare TUTTO il personale dipendente, per eventuali adesioni al corso in oggetto. Bene! Con il dovuto beneficio del dubbio – in quanto, di questa interpellanza, all’10° RGT Campania, si è avuta notizia solo 2 giorni prima della scadenza della stessa – si circostanzia ulteriormente l’accaduto, sulla base di quanto è giunto a questa segreteria dai propri iscritti e non, del cui malcontento ci si fa portavoce. Pare, che tra i giorni 8 e 9 di novembre (non si può essere più precisi, per mancanza di dati oggettivi – numeri di protocollo, riferimenti di protocollo informatico ecc), sia giunta ai vari Comandi di Reggimento/Battaglione, dalla 1a Brigata Mobile, la richiesta di cui sopra; pare inoltre, che almeno per quanto riguarda il 10° Reggimento Campania, nello specifico soprattutto in 1° Compagnia, ove sembrerebbe si siano segnalati almeno 5/6 Carabinieri, la scelta del frequentatore del predetto corso sia ricaduta su personale appartenete al reparto comando; a rendere la cosa ancora più assurda, se le notizie acquisite risultassero veritiere, è, la casualità, che il prescelto, fosse un parente stretto di personale appartenete sia alla Rappresentanza militare che sigla Sindacale “Gialla”.
Questa Segreteria, sempre con il dovuto beneficio del dubbio dei fatti sovra esposti, chiede, un chiarimento, su quale sia stato il metro di valutazione usato per la scelta del fruitore/i di tale corso.
Precisazione d’obbligo: la data fissata per l’inizio del corso, ricadeva il 13 novembre.
Sempre animati da buona fede, e NELLA FORTE CONSAPEVOLEZZA di appartenere ad un’istituzione che da sempre si è fatta paladina della giustizia, garante dei diritti, nonché emblema di IMPARZIALITÀ, ci RIFIUTIAMO CATEGORICAMENTE di pensare che “qualcuno”, magari mosso da interessi personali o da una forma di “nepotismo 2.0”, si sia fatto promotore di questo o quel nominativo. Quanto sopra affermato, non è frutto di livore tra sigle sindacali, ma un atto doveroso, finalizzato al rispetto ed alla tutela dei diritti di tutti, nell’imparzialità e nella professionalità CHE IL NOSTRO RUOLO CI IMPONE.
Prima di passare alla parte normativa, che come sempre, nei nostri interventi viene citata, si vuole scomodare nientedimeno che il filosofo contrattualista Thomas Hobbes, per cui: l’uomo è -”homo Hominis Lupus”, ossia UOMO LUPO DEGLI ALTRI UOMINI; ma ancora una volta, NOI questo non vogliamo pensarlo.
Riferimenti normativi:
la Costituzione, all’art. 3, sancisce la pari dignità sociale di tutti i cittadini;
sulla scorta delle statuarie tutele sancite dall’art. 3 della Costituzione, il Governo, l’11 aprile del 2006, ha promulgato il D. Lgs. n. 1989 – meglio conosciuto come Codice delle Pari Opportunità, il quale nell’art. 27, cita:
comma 1. “E’ vietata qualsiasi discriminazione per quanto riguarda l’accesso al lavoro, in forma subordinata, autonoma o in qualsiasi altra forma, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione, nonché la promozione, indipendentemente dalle modalità di assunzione e qualunque sia il settore o il ramo di attività … ecc.”
comma 3.” Il divieto di cui ai commi 1 e 2 si applica ANCHE alle iniziative in materia di orientamento, formazione, perfezionamento, aggiornamento e riqualificazione professionale, inclusi i tirocini formativi e di orientamento, per quanto concerne sia l’accesso, sia i contenuti … ecc.
Pare ovvio, che semmai ciò che CI RIFIUTIAMO DI CREDERE, in realtà fosse stato messo in atto da qualcuno, che magari mosso da qualsivoglia forma di sano interesse, sia essa amicizia e/o appartenenza allo stesso nucleo o sigla sindacale, è stato leso il diritto ALLE PARI OPPORTUNITA’, di quei militari che in quel corso ci speravano e lo aspettavano da tempo. Un’ultima precisazione, giusto per dare un po’ più di senso – anche in termini di danno economico e/o professionale – la partecipazione a tali corsi, fa aumentare esponenzialmente le possibilità di essere impiegati in teatri all’estero, (appunto con la mansione di istruttore di ordine pubblico). Cosa ancor più grave, sempre per quanto appreso dal costante confronto con chi ha deciso di riporre fiducia nel nostro operato, è che la cosa non risulta del tutto nuova; giungono confidenze di altri eventi che molto ricordano il caso di specie, per corsi di formazione, che, come questo fungono da esponente al fattore “x” nell’equazione “missione estero”. Pertanto, si chiede a chi di dovere, magari anch’egli leso da quanto nella presente affermato – sempre nel beneficio del dubbio – di porre in atto, accertamenti idonei al fine di meglio lumeggiare l’accaduto, nella speranza che, se rispondenti al vero, tali fatti possano non ripetersi in futuro.
Questa sigla Sindacale, si fa riserva di dare mandato ai propri legali, al fine di valutare eventuali azioni.
Salvis iuribus
La Segreteria Generale della Linea Mobile/Addestrativa