Ringraziamo l’on Stefania Ascari per aver condiviso una problematica cara ad UNARMA, tendente a ripianare le discrasie del GETRA degli ultimi anni.
Auspichiamo un intervento celere del Ministro Guido Crosetto
LEGGI IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE
Al Ministro della Difesa – premesso che:
Il sistema GE.TRA (Gestione Trasferimenti) del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri gestisce le richieste di trasferimento basandosi su parametri quali anzianità di servizio, valutazione caratteristica e altri fattori determinanti per la graduatoria finale.
Il servizio in aree considerate “disagiate” ha implicazioni dirette sul processo di trasferimento, influenzando la possibilità di essere trasferito in regioni di origine o di trasferimento.
Gli eventi sismici del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016 hanno colpito pesantemente le regioni Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria, portando i Comandi dell’Arma ad alloggiare in strutture provvisorie (MAP), inadeguate, dopo oltre 8 anni, sia in termini di logistica che di sicurezza e benessere per i militari;
Fino al 2021, le particolari condizioni delle aree colpite dall’emergenza sismica comportavano l’attribuzione di un punteggio incrementale nella procedura di trasferimento.
Nella pianificazione GE.TRA 2022, l’Arma dei Carabinieri ha deciso di non attribuire più detto punteggio, decisione che non ha considerato il parere delle Associazioni Sindacali.
La permanenza delle condizioni di disagio nelle aree sismiche persiste anche per il 2024, come riconosciuto dalla Legge di Bilancio 2024: –
Se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quali motivazioni abbiano portato alla decisione di non attribuire più il punteggio incrementale ai militari che prestano servizio nelle aree colpite dall’emergenza sismica nella pianificazione GE.TRA 2022;
Se il Ministero intenda prendere in considerazione la modifica del sistema di punteggio per il GE.TRA 2024, rendendolo retroattivo, per riconoscere il sacrificio e il disagio vissuto dai Carabinieri nelle aree sismiche;
In che modo il Ministero intenda garantire il rispetto del diritto a un trattamento di vita dignitoso per i propri dipendenti e i loro nuclei familiari, in conformità con i principi di parità di trattamento in presenza di situazioni omogenee, come stabilito dal Tar Abruzzo – Pescara nel 2003.