AL MINISTRO DELLA DIFESA
AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
OGGETTO:
1. PREMESSA
DISPARITÀ DI TRATTAMENTO TRA MILITARI.
Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, con f.n. 900006-19/T11 Pers. Mar. del 26.04.2018, ha disciplinato i nuovi profili di impiego degli appartenenti ai Ruoli Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Carabinieri, riportando in particolare testualmente, al punto n. 1 dell’Allegato B, denominato “Profilo di Impiego per gli appartenenti al ruolo Ispettori”, che:
“I Marescialli provenienti dal corso triennale devono prestare un quadriennio di servizio alla Tenenza o Stazione ad eccezione di quelli …OMISSIS… che siano stati prescelti, in relazione a dimostrate attitudini e capacità, per incarichi di inquadramento o quali istruttori presso:
▪ le Scuole Allievi Marescialli e Brigadieri ed Allievi Carabinieri;
▪ i Reggimenti/Battaglioni dell’Organizzazione Mobile;
dai quali devono comunque essere trasferiti all’Organizzazione Territoriale dopo 2 anni (3 per i militari destinati alla Scuola Marescialli di Firenze) al fine di:
▪ effettuare il previsto quadriennio d’impiego presso una Tenenza o Stazione;
▪ acquisire e consolidare così la necessaria esperienza di base”;
2. CONSIDERAZIONI
Tale profilo d’impiego comporta di fatto un percorso obbligatorio della durata complessiva di nove/dieci anni (tre da frequentatori di corso, due/tre di impiego con incarichi di inquadramento e comando nella Linea Addestrativa e quattro presso Tenenze o Stazioni) da completare prima di poter avere accesso alle diversificate possibilità lavorative che l’Amministrazione offre.
La quasi totalità delle interpellanze pubblicate dall’Arma prevede infatti:
– come indispensabile prerequisito, un periodo variabile trascorso presso la linea territoriale;
sempre più stringenti limiti d’età, che mal si conciliano con l’anzidetto lungo iter previsto per i militari assegnati ai reparti addestrativi, i quali vedono, di conseguenza, totalmente o parzialmente limitata la possibilità di candidarsi.
Questi ultimi, pur essendo “prescelti in relazione a dimostrate attitudini e capacità per incarichi di inquadramento”, ed in quanto tali classificatisi nelle prime posizioni della graduatoria di merito dei rispettivi corsi, risultano all’atto pratico penalizzati rispetto ai pari corso direttamente destinati alla linea territoriale, atteso che questi ultimi si trovano nella condizione di poter intraprendere differenti percorsi di carriera con ben due/tre anni di anticipo.
Tale dinamica inevitabilmente influenza negativamente l’esperienza dei Marescialli inquadratori che, pur se consapevoli dell’importanza e del prestigio del ruolo affidatogli, vedono sfumare possibilità lavorative, nonché obiettivi personali che spesso, per ragioni anagrafiche, divengono poi addirittura irraggiungibili
3. PROPOSTE
Atteso quanto sopra, si propone di valutare la possibilità di equiparare il biennio/triennio trascorso dai Marescialli neopromossi presso i Reparti Addestrativi al corrispondente periodo di servizio trascorso presso Tenenze o Stazioni, affinché possano essere computati all’interno dei quattro di Territoriale previsti dal profilo di impiego, così come peraltro già sancito ai fini del computo del periodo minimo di permanenza previsto dal n. 397 del R.G.A.
Ciò consentirebbe di:
o incidere fortemente sulla motivazione dei frequentatori di corso, che sarebbero così ancora più
spinti ad eccellere, atteso che aspirare a raggiungere le prime posizioni comporterebbe così l’effettiva possibilità di avere accesso a maggiori opportunità, senza limitazione alcuna per le successive aspirazioni;
o incrementare l’efficacia del ruolo dei Comandanti di Squadra formatori, la cui figura ancor più sarebbe dunque presa ad esempio dagli allievi loro affidati;
o ampliare la platea dei candidati alle varie interpellanze, consentendone la partecipazione a più personale, peraltro con possibilità di scelta anche tra quello già riconosciuto come in possesso di maggiore attitudine militare.
Cordiali saluti.
Antonio Nicolosi
Segretario generale di Unarma