AL MINISTRO DELLA DIFESA
AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Giungono a questa segreteria, numerose segnalazioni inerente le presunte violazioni della dignità, della salute e del benessere del personale che di seguito riporteremo:
– T.A.G.: in contrasto con le disposizioni normative sulla salute parrebbe che la qualità dei pasti sia di scarsa qualità e che molti scoraggiati, preferirebbero rinunciare al servizio e optare per il solo ritiro di bottigliette d’acqua come corrispettivo del pasto; per i pasti serali vengono sollevati dubbi sul rispetto delle normative igienico-sanitarie applicabili al settore della ristorazione collettiva in quanto vengono segnalate somministrazioni di pietanze avanzate;
– al Rgt. a Cavallo, sono emerse segnalazioni riguardanti la scarsa applicazione delle direttive del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri sulla pianificazione dei riposi settimanali e delle licenze come disposto dalla C14 (non verrebbe concesso il periodo tra il Santo Natale e il Fine anno ai militari più giovani). Si riporta di seguito uno stralcio della circolare avente come oggetto le esigenze di servizio e concessioni dei riposi settimanali e licenze avente nr.90/308-1-1962 del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – I Reparto – SM – Ufficio Ordinamento – del 27/6/2024 che disciplina quel processo di << pianificazione finalizzato a conseguire il miglior contemperamento possibile tra le legittime esigenze del personale, la necessità di assicurarne il recupero delle condizioni psico-fisiche e il regolare assolvimento dei compiti istituzionali >>;
– problematiche sui parcheggi dove le autovetture verrebbero disposte in mezzo al fango e con alberi pericolanti.
In merito ai pasti, se quanto rappresentato corrispondesse a verità si configurerebbero una violazione dei seguenti riferimenti normativi:
• Regolamento CE 852/2004: impone che tutti gli alimenti siano preparati, conservati e serviti secondo standard igienico-sanitari rigorosi. L’uso di alimenti avanzati senza idonei protocolli di conservazione potrebbe costituire un pericolo per la salute dei consumatori;
UNARMA Associazione Sindacale Carabinieri
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• D.Lgs. 193/2007: disciplina l’igiene degli alimenti e stabilisce le responsabilità degli operatori economici nella filiera alimentare. Se il gestore della mensa non rispettasse queste norme, potrebbe incorrere in sanzioni amministrative o penali.
È fondamentale che il committente (datore di lavoro o ente pubblico) verifichi che i termini dell’appalto siano rispettati, inclusi:
• la qualità degli alimenti;
• la varietà e l’adeguatezza nutrizionale dei pasti.
Se il cibo risultasse scadente o inadeguato potrebbe essere considerato un mancato rispetto della dignità dei lavoratori, tutelata dall’Articolo 36 della Costituzione Italiana, che prevede un trattamento equo e dignitoso per chi lavora. In più, i pasti forniti dalla mensa sono parte delle condizioni lavorative, e una qualità non conforme potrebbe essere interpretata come una violazione indiretta delle norme in tema di sicurezza e benessere sul luogo di lavoro (D.Lgs. 81/2008).
Questa Associazione alla stregua di quanto rappresentato chiede che vengano effettuati urgenti interventi di verifica:
1) sulla qualità degli alimenti e sulla conformità alle norme sanitarie;
2) verifica contrattuale sul contratto per garantire che vengano rispettati gli standard previsti; 3) segnalazione al Responsabile Sicurezza e Salute.
Circa le criticità menzionate, si chiede che quanto esposto trovi quella attenta opera di sensibilizzazione richiesta nei confronti di quei Comandanti che andrebbero a disattendere quanto normato.
Cordiali saluti.
La Segreteria Nazionale