UNARMA esprime forte preoccupazione per le gravi problematiche legate al malfunzionamento dei braccialetti elettronici, strumenti cruciali per il monitoraggio di soggetti socialmente pericolosi e la protezione delle vittime di violenza. L’inefficienza di tali dispositivi, concepiti per migliorare la sicurezza, sta paradossalmente mettendo a rischio l’incolumità delle persone e compromettendo l’efficacia del lavoro delle Forze di Polizia.
I “falsi allarmi” da braccialetto, che richiedono il costante intervento delle pattuglie, sottraggono risorse preziose al controllo del territorio e al pronto intervento, esponendo il personale a rischi non necessari. Inoltre, l’inadeguatezza del sistema genera ansia tra le vittime, tensione nei soggetti sottoposti alla misura e demotivazione tra gli operatori, evidenziando l’urgenza di una revisione del sistema.
UNARMA chiede che vengano adottate le seguenti misure:
- Verifiche rapide e precise sugli allarmi scaturiti da malfunzionamenti per evitare inutili interventi sul campo.
- Aggiornamento continuo delle disposizioni operative, per garantire chiarezza agli operatori e tutelare la loro posizione giuridica.
- Interventi legislativi per risolvere definitivamente queste criticità.
- Ripianamento degli organici nelle Centrali Operative, per evitare turni di lavoro estenuanti che minano la salute psicofisica del personale.
I numeri sono chiari: i braccialetti elettronici anti-stalking, attualmente quintuplicati rispetto all’anno scorso, necessitano di un monitoraggio costante e preciso per non diventare strumenti inefficaci. I recenti casi di cronaca dimostrano che il sistema attuale non è in grado di proteggere adeguatamente le vittime.
UNARMA sollecita un’azione immediata per garantire la sicurezza di tutti e una gestione più efficiente delle risorse delle Forze di Polizia.
Antonio Nicolosi
Segretario Generale di UNARMA