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BENESSERE DEL PERSONALE. MOVIMENTAZIONE GE.TRA A SEGUITO DI CAMBIO DI RUOLO

da | 12 Ottobre 2024 | News Locali

AL MINISTRO DELLA DIFESA

AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

OGGETTO: BENESSERE DEL PERSONALE. MOVIMENTAZIONE GE.TRA A SEGUITO DI CAMBIO DI RUOLO.

PREMESSA:

da circa 6 anni, l’Arma dei Carabinieri, a seguito del c.d. “riordino delle carriere”, ha dato la possibilità a circa 20.000 appartenenti al ruolo Appuntati e Carabinieri di progredire professionalmente -accedendo alla categoria sovrintendenti- tramite concorsi banditi ogni anno a titoli ed a esami. Questa manovra, molto apprezzata dai militari in servizio che hanno beneficiato della possibilità di poter partecipare ai concorsi, oltre a offrire -come predetto- una prospettiva di carriera più ampia e ad avere un incremento sullo stipendio, ha permesso agli stessi di acquisire la qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria; qualifica più che mai indispensabile nei vari reparti dell’Arma per assolvere quotidianamente ai vari compiti istituzionali.

In ultimo, tale manovra, nell’interesse dell’amministrazione e della collettività tutta, ha permesso di ripianare delle vacanze organiche che si protraevano da decenni nella categoria in argomento, permettendo un più agevole contrasto ai vari fenomeni di criminalità comune che sempre più colpiscono i cittadini (truffe perpetrate on-line, borseggi, furti in abitazione ecc.). Reati che per essere perseguiti richiedono complesse attività di indagine e che richiedono che la compilazione di molti atti sia a competenza esclusiva dell’Ufficiale di Polizia Giudiziaria.

Questi massicci concorsi però, se in un primo momento hanno giovato all’amministrazione ed al personale che ne ha beneficiato (vincendoli e progredendo nella carriera militare), dopo pochi anni sono diventati una spada di Damocle sulla testa degli stessi. È infatti inopinabile che saturando la categoria Sovrintendenti molti di essi si sono ritrovati “bloccati” nelle regioni dove prestano servizio senza avere la possibilità di avvicinarsi alle regioni di origine e/o dove i propri familiari vivono.

Difatti, dalla manovra Ge.Tra 2021, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha messo a disposizione in quasi tutti i provinciali d’Italia solamente 1 posto per la categoria sovrintendenti, non permettendo di fatto agli stessi almeno di “sognare” di rientrare nelle regioni ambite.Nonostante ciò gli interessati, comprendendo che l’amministrazione con il fare del buon padre di famiglia deve farsi carico degli interessi di tutti i figli (tutti i Carabinieri di ogni ordine e grado) e non fare disparità (l’amministrazione ha l’onere e l’onore di impiegare il personale secondo le esigenze della collettività e non solo secondo le ambizioni del singolo militare), hanno accettato questo “imbuto” nella speranza che negli anni avvenire qualcosa sarebbe cambiato.

Questo però ad oggi non è ancora avvenuto, penalizzando i militari che con anzianità considerevoli si ritrovano impossibilitati a rientrare e/o sperare di farlo nelle regioni gradite –escludendo le province che oramai sono solo un miraggio-.

In ultimo, i sovrintendenti penalizzati (con la clemenza di chi legge ci si permette di autodefinirsi così), non si sono arresi e, comprendendo le esigenze dell’Arma, hanno cercato di trovare delle soluzioni che potessero soddisfare tutte le parti chiamate in causa, nell’esclusivo interesse del benessere del personale. Pertanto, dopo vari studi della problematica, gli stessi, sicuri che la propria amministrazione abbia le migliori intenzioni per risolvere la problematica, hanno elaborato alcune soluzioni.

PROPOSTE AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Per quanto sopra, voglia codesto Comando Generale valutare la possibilità di:

✓ ripianare le vacanze organiche nella categoria sovrintendenti di reparti a difficile e difficilissima alimentazione emanando interpellanze a livello nazionale e non a livello regionale. Si riporta l’esempio del Comando Compagnia Carabinieri di Corleone che alla data del 11.07.2024 risulta avere come militari effettivi solamente 4 sovrintendenti, nonostante le varie interpellanze emanate in ambito legione a cui nessuno ha mai partecipato. Questo caso è solo un esempio perché in tale condizione si ritrovano tantissimi reparti dell’Arma che potrebbero facilmente essere ripianati organicamente, di fatto bilanciando i divari organici che si presentano in diverse località (reparti confinanti territorialmente sottorganico

cronicamente e in sovra-organico perennemente).

✓ valutare la possibilità di mettere a disposizione già dal Ge.Tra 2025 un più ampio numero di

posti a disposizione della categoria de quo in ogni provinciale d’Italia così da permettere un ricircolo più ampio. Difatti è del tutto riscontrabile come militari di origine campana -che voglio rientrare in questa regione- si ritrovino a prestare servizio in Sicilia e viceversa. Tale manovra permetterebbe un mutuo ricambio senza gravare sui servizi istituzionalmente garantiti dall’Arma e risulterebbe senza oneri a carico dell’amministrazione, garantendo un maggiore benessere agli interessati.

✓ valutare la possibilità di superare il cosiddetto vincolo territoriale, atteso che dall’anno 2022 molti sovrintendenti sono stati riconfermati a reparti diversi dai c.d. territoriali (stazioni, tenenze, R.D.M. e C.O.). questo permetterebbe ai sovrintendenti di partecipare alle varie interpellanze bandite a livello nazionale per i c.d. reparti speciali (Nas, Nil, Tpc, Ris, Noe ecc.);

considerando che tale situazione è stata da sempre considerata transitoria e che nel breve termine ritornerà nella normalità, valutare la possibilità di sostituire in via temporanea gli Ispettori con i Sovrintendenti laddove la prima categoria risulta evidentemente deficitaria. Tale soluzione, in tempi brevi, stante il fatto che entrambe le categorie hanno la qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria, sopperirebbe ai bisogni di quei territori ad alta densità criminale e di difficile ripianamento per la categoria Ispettori, giovando alla collettività tutta e soddisfacendo le legittime ambizioni dei sovrintendenti che aspirino a rientrare in quei territori.

P.Q.M.

Considerando che quanto sopra possa rientrare nella sfera del “benessere del personale”, si chiede a Codesto Comando Generale di valutare la possibilità di valutare ed eventualmente apportare le modifiche ritenute idonee a tali proposte, nell’interesse dell’amministrazione e del personale che ne beneficerebbe. Difatti, nella sfera lavorativa, è del tutto assodato che un dipendente felice e soddisfatto è un dipendente che produce di più. In ultimo, seppur di poco interesse per il mondo militare, parrebbe essere rilevante considerare il benessere della famiglia dei militari in argomento. Infatti, di questa situazione, non ne soffrono solo questi ultimi ma anche i loro familiari che, accettando le legittime ambizioni professionali dei loro cari, si ritrovano penalizzati perché impossibilitati a ricongiungersi con loro nelle regioni ambite.

Seppur non sia il modo ed il caso di menzionare alcune problematiche di natura privata e familiare, appare essenziale accennare ad alcuni casi, in considerazione dei diritti costituzionalmente garantiti (diritto alla famiglia, alla genitorialità ecc.). Difatti, molti militari si ritrovano lontani dai loro coniugi e/o affini e impossibilitati a ricongiungersi -per i motivi di cui sopra- non potendo di fatto crearsi una famiglia (argomento sensibile in considerazione del decremento delle nascite a livello nazionale) perché con senso di responsabilità valutano di non poter ben accudire e crescere eventuali figli. Tali casi vengono aggravati anche dal fatto che le domande ai sensi della c.d. 398 non vengono più accolte se non in alcuni sporadici casi, a discapito delle esigenze -concrete e meritevoli di particolari attenzioni- che spesso portano ad una recrudescenza di problemi familiari per i militari richiedenti tale beneficio.

Per quanto l’Arma dei Carabinieri nell’ultimo decennio presti particolare attenzione al benessere psichico dei propri dipendenti, sembra non prendere in considerazione l’ipotesi che molti di questi problemi siano aggravati dal fatto che i trasferimenti siano sempre più difficili da ottenere a differenza di tutte le altre amministrazioni pubbliche che con protocolli interni, oltreché prestando

le giuste attenzioni alle già previste leggi dello Stato, favoriscono lo svolgimento del proprio lavoro ai dipendenti nella maniera più consona a mantenere uno stato di benessere.

In ultimo ma non per ultimo, si richiede a Codesto Comando Generale di mostrare ancora una volta come lo stesso possa essere un buon padre di famiglia, accontentando i propri figli anche a costo di piccoli sacrifici, mostrando il lato umano che da sempre contraddistingue l’Arma dei Carabinieri, soprattutto in questo periodo ricco di disvalori e di disaffezione verso le istituzioni tutte. Sperando in un felice finale per queste tristi storie che accomunano diversi sovrintendenti dalla nostra amata istituzione, si ringrazia per l’attenzione rivolta al problema, sperando che in tempi brevi lo stesso possa essere, se non tutto almeno in parte, risolto

Antonio Nicolosi 

Segretario generale UNARMA