UNARMA Associazione Sindacale Carabinieri desidera esprimere le proprie perplessità riguardo al trattamento riservato a Lee Elder Finnegan e Gabriel Christian Natale Hjorth, condannati per l’omicidio del Vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.
Abbiamo volutamente atteso il trascorrere dell’anniversario della morte del nostro collega per rispetto della sua memoria, prima di sollevare nuovamente la questione. Già nel 2019, un articolo de “Il Giornale” ipotizzava in tempi non sospetti uno scambio di prigionieri, suggerendo che i due studenti americani avrebbero potuto scontare la loro pena negli Stati Uniti in cambio del rientro in Italia di Chico Forti, condannato all’ergastolo per omicidio negli Stati Uniti.
Oggi, a distanza di cinque anni, ci troviamo di fronte a una situazione in cui i due assassini del Vicebrigadiere Cerciello Rega hanno ricevuto uno sconto di pena. In particolare, Gabriel Christian Natale Hjorth potrà scontare gli arresti domiciliari in una casa a Fregene e non possiamo escludere, in un futuro prossimo, il trasferimento in USA e la liberazione dei due assassini. Non vogliamo credere che il rientro in Italia di Chico Forti, considerato un truffatore e un omicida negli Stati Uniti, sia stato barattato, per oscure convenienze politiche con il sangue versato da un servitore dello Stato.
Marco Strano, criminologo e Capo del Dipartimento di Psicologia Militare e di Polizia di UNARMA, si era già pronunciato sulla vicenda, ricostruendo i fatti che hanno portato alla condanna all’ergastolo di Forti, al d la di ogni ragionevole dubbio. È ancor più preoccupante apprendere che, una volta rientrato in Italia, Forti avrebbe contattato un detenuto legato alla ‘ndrangheta con l’intento di mettere a tacere due giornalisti, Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli, oltre a una terza persona, confermando di fatto la valutazione della sua elevata pericolosità sociale fatta in passato da Marco Strano oltre che dal Procuratore di Miami Katherine Fernandez Rundle che aveva esplicitamente sottolineato in una intervista all’Herald Tribune nel 2022 la non opportunità di trasferire in Italia Forti e di concedergli un regime carcerario più permissivo.
Questa inquietante cronistoria non solo offende la memoria del Vicebrigadiere Cerciello Rega, ma getta un’ombra sul nostro sistema giudiziario. Gli assassini del nostro collega hanno ricevuto degli sconti di pena, e ciò è inaccettabile.
Chiediamo al Governo di fare chiarezza su questa vicenda e di smentire qualsiasi ipotesi di scambio di prigionieri che possa macchiare la memoria di un valoroso servitore dello Stato. Non fateci vergognare di essere uomini dello Stato.
La giustizia deve prevalere e l’assassinio del Vicebrigadiere Cerciello Rega non deve essere dimenticato né sminuito.
Antonio Nicolosi segretario generale di UNARMA Associazione Sindacale Carabinieri