AL MINISTERO DELLA DIFESA
AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Paradossale ed incredibile la problematica rappresentata a questa Segreteria Provinciale da alcuni iscritti. La questione, come al solito, ruota in relazione all’attribuzioni di Comando, agli imbarchi del personale specializzato ed alle relative indennità. Accade così che nelle due Sezioni del Nucleo Natanti, più Comandanti di unità, imbarchino in via continuativa (turno c.d. nelle 24 ore) sulla medesima imbarcazione e che Nocchieri Motoristi e prodieri espletino analoghi servizi, anche da soli, a bordo delle unità affidate ai primi, ma c’è di più. In controtendenza con quanto eseguito e fatto in passato, parrebbe che attualmente si ritenga di dover “PROMUOVERE” a rango di Comandanti i militari, basando la scelta sul grado senza considerare le reali ed effettive capacità marinaresche, penalizzando i Carabinieri cosiddetti “ANZIANI” che, legittimamente, aspiravano ad essere nominati tali, in ragione dei tanti sacrifici e rischi corsi per assolvere il duplice incarico di comandante e prodiere, al fine di garantire la regolarità del servizio (vds anche intervento di questa Segreteria Provinciale UNARMA n. 2/2023 del 06/04/2023).
Incarico di comando, che come noto comporta oltretutto, l’attribuzione della relativa indennità.
A questo punto la domanda sorge spontanea:
– i comandanti vengono individuati nell’interesse dell’Amministrazione o l’investitura e quindi la corresponsione della relativa indennità va concessa al prescelto sulla base del grado rivestito?
Ad aumentare il malcontento tra i militari è anche il fatto che, contrariamente a quanto stabilito dal codice della navigazione e da tutti i trattati di navigazione internazionali, che considerano il comandante della nave come principale responsabile, il Nucleo Natanti, in caso di sinistri nautici, procede con l’istruire l’inchiesta amministrativa nei confronti del malcapitato che si trovava al timone dell’unità al momento dell’urto, anche se il comandante titolare fosse presente a bordo.
Possibile che a Venezia il personale imbarcato e non ricoprente incarichi di comando debba essere umiliato, maltrattato e mortificato in caso di qualsivoglia motivo che dovesse colpire il nattante?
Possibile considerare i propri sottoposti come numeri?
Purtroppo, il Servizio Navale, seconda specialità dell’Arma dei Carabinieri, a Venezia pare sia stato ridotto a poco più di un semplice “autodrappello” ed i suoi nocchieri declassati a miserevoli “barcaroli”.
Per quanto sopra esposto questa Associazione Sindacale chiede a gran voce ai Signori Comandanti in indirizzo di definire la questione, di ridare finalmente dignità e prestigio ai militari specializzati e di individuare i comandanti di unità costiere tra il personale più capace e meritevole anche per la loro integrità.
Ringraziando per la gentile attenzione ed in attesa di un riscontro positivo, porgiamo i nostri cordiali saluti
Venezia lì 22.07.2023
LA SEGRETERIA PROVINCIALE DI VENEZIA